Esplorazione Lunare: La NASA addestra gli astronauti della futura missione Artemis nel deserto dell’Arizona

Nell’ambito dei preparativi per l’epica missione Artemis, l’agenzia spaziale NASA sta attualmente mettendo alla prova le proprie tecnologie e procedure in un test sul campo unico nel suo genere. Questo test, della durata di una settimana, si svolge nel suggestivo scenario del campo vulcanico di San Francisco, nei pressi di Flagstaff, Arizona, un ambiente che ricorda molto da vicino il paesaggio lunare.

Il team di astronauti, tra cui spiccano i nomi di Kate Rubins e Andre Douglas, indossa i prototipi delle tute spaziali mentre esplorano il deserto, simulando le future passeggiate lunari.  Durante questa simulazione,  eseguono una serie di dimostrazioni tecnologiche, controlli hardware e operazioni scientifiche, tutte finalizzate al perfezionamento delle procedure della missione Artemis.

L’intero test è caratterizzato da una stretta collaborazione tra due squadre: quella sul campo, composta da astronauti, ingegneri e esperti del  deserto, e quella di controllo a Houston, presso il Johnson Space Center della NASA. Mentre la prima guida le simulazioni delle passeggiate lunari, la seconda monitora e coordina ogni attività, assicurando il successo dell’intera operazione.

FIG.1 – L’astronauta Kate Rubins – Cortesia www.nasa.gov

Barbara Janoiko, direttrice dei test sul campo presso il Johnson Space Center, ha sottolineato l’importanza cruciale dei test sul campo nel percorso verso il successo delle missioni Artemis: “I test sul campo svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutarci a testare tutti i sistemi, l’hardware e la tecnologia di cui avremo bisogno per condurre missioni lunari di successo durante le missioni Artemis. I nostri team di ingegneri  e scienziati hanno lavorato senza soluzione di continuità per garantire che fossimo preparati in ogni fase del percorso per quando gli astronauti metteranno nuovamente piede sulla Luna”.

Il test include quattro passeggiate lunari simulate, che seguono le operazioni pianificate per Artemis III e successive missioni, oltre a sei test  tecnologici avanzati. Durante questi test, i  team dimostreranno la tecnologia potenzialmente utilizzabile per le future missioni Artemis, come le funzionalità di visualizzazione e trasmissione del flusso dei  dati della navigazione tramite  i display heads-up utilizzando la realtà aumentata o  innovativi sistemi di illuminazione che potrebbero aiutare a guidare l’equipaggio verso il lander.

Prima del test sul campo, il team scientifico del Johnson Space Center, selezionato in modo competitivo e incaricato di sviluppare gli obiettivi scientifici per il test sul campo, ha seguito un processo di severa pianificazione  per il buon esito delle missioni Artemis. La loro preparazione includeva la generazione di mappe geologiche, un elenco di domande scientifiche e la definizione di posizioni prioritarie per le passeggiate lunari, sia per i siti di atterraggio primari che per quelli di riserva.

Cherie Achilles, responsabile scientifica del test presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, ha sottolineato l’importanza di questa simulazione: “Durante la missione Artemis III, gli astronauti saranno i nostri operatori scientifici sulla superficie lunare, con un intero team scientifico che li supporterà da qui sulla Terra. Questa simulazione ci offre l’opportunità di esercitarci nella conduzione delli testi geologici  da remoto e in tempo reale.”

Il test si propone di esaminare le lacune e le sfide connesse alle operazioni lunari presso il Polo Sud, concentrandosi sulla raccolta di dati e sulle comunicazioni tra il team di controllo di volo e quello scientifico di Houston per consentire decisioni rapide nei protocolli. Al termine di ogni simulazione relativa alle passeggiate lunare, tutti i soggetti coinvolti – il team scientifico, il team di controllo di volo, i membri dell’equipaggio e gli esperti sul campo – si riuniranno per analizzare e registrare le esperienze apprese sul campo. La NASA utilizzerà queste informazioni per ottimizzare le operazioni delle missioni Artemis, per il supporto allo sviluppo di forniture commerciali e per ulteriori progressi tecnologici.

FIG.2 – L’astronauta della NASA Andre Douglas raccoglie campioni di suolo durante l’addestramento – immagine, cortesia www.nasa.gov

Questo test sul campo rappresenta il quinto della serie condotta dal Joint Extravehicular Activity and Human Surface Mobility Test Team, coordinato dal Johnson Space Center. Si distingue per essere la simulazione più fedele finora effettuata riguardo la futura missione di passeggiate lunari della Artemis.

Da sempre, la NASA utilizza i test sul campo per simulare le missioni future . Il deserto dell’Arizona è stato scelto come scenario di addestramento per l’esplorazione lunare fin dai tempi dell’era delle missioni Apollo, grazie alle sue molteplici somiglianze con il terreno lunare, tra cui crateri, faglie e caratteristiche vulcaniche.

Attraverso il programma Artemis, la NASA ambisce a fare la storia, facendo sbarcare sulla Luna la prima donna, la prima persona di colore e il primo astronauta partner internazionale. Questo segna un passo significativo nell’esplorazione lunare a lungo termine e costituisce un trampolino di lancio cruciale per le future missioni umane su Marte.

 

FONTE: https://www.nasa.gov/

Piergiovanni Salimbeni è un giornalista iscritto all'ordine professionale dei giornalisti della Lombardia. Appassionato di Geologia lunare e osservazione lunare sin dagli anni Novanta è stato Coordinatore del Geological Lunar Researches Group e Responsabile della Allerta TLP ( Transient Lunar Phenomena) per la BAA. Attualmente è direttore de "La Rivista della Luna" e tester di ottiche astronomiche e naturalistiche sugli altri siti di sua proprietà www.binomania.it e www.termicienotturni.it.

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